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BTP valore: guida completa per investire in titoli di Stato italiani

Chi è alla ricerca di guadagni extra può pensare di investire nei BPT Valore.

In una fase storica ancora particolarmente complessa da un punto di vista economico, dove migliaia di famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese, chiunque vorrebbe avere accesso ad una fonte di reddito aggiuntiva. Investire nei Titoli di Stato italiani, da questo punto di vista, potrebbe essere una delle tante soluzioni possibili. Ecco cosa sono in modo particolare i cosiddetti BTP valore nati di recente e come si fa nel concreto per investire in questa nuova risorsa.

BTP Valore e tutti gli altri Titoli di Stato, in generale

In generale, i Titoli di Stato sono obbligazioni che vengono emesse regolarmente dagli stati tramite i rispettivi Ministeri dell’Economia e delle Finanze attraverso il Dipartimento del Tesoro. Sono strumenti preziosi perché permettono ai Governi di finanziare le loro attività istituzionali e per coprire i costi statali. Anche chiamate “obbligazioni sovrane” possono essere acquistati sul mercato primario (quando vengono emessi) in asta, o in alternativa si possono ottenere sul mercato secondario dove sono di fatto una sorta di moneta di scambio. Non è possibile, ad ogni modo, “fare da sé”: per l’acquisto di un Titolo di Stato sarà sempre necessario affidarsi ad una banca come intermediario.

Esistono, per il resto, due categorie di Titoli di Stato, quelli a reddito fisso e quelli a reddito variabile: nei primi, il rendimento è calcolato sulla base di un tasso di interesse predeterminato; nei secondi invece il valore di rimborso sarà calcolato in base a fattori esterni (ne sono un esempio i tassi interbancari stabiliti dalle grandi istituzioni finanziarie come per esempio l’Euribor, comunicato quotidianamente dalla European Money Markets Institute).

Una volta chiarito il contesto generale, sarà più semplice comprendere quali di questi Titoli vengono emessi dal nostro Paese e in che modo essi possono aiutare i cittadini da un punto di vista finanziario.

I Titoli di Stato Italiani possono essere divisi in Buoni Ordinari del Tesoro (anche conosciuti come BOT), Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione Europea (BTP€i), Certificati di Credito del Tesoro (CCT/CCTeu), Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ), Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) e infine BTP Italia (indicizzati in base all’inflazione italiana). A giugno del 2023, proprio pochissimi giorni fa, il ministero dell’Economia ha ufficialmente aperto le aste di Titoli di Stato nuovi, i cosiddetti BTP Valore: come suggerisce il loro nome si tratta di per sé di Buoni del Tesoro Pluriennali che sono però pensati solo ed esclusivamente per piccoli investitori privati. Questi ultimi, in modo particolare, sono quelli più interessanti in assoluto per chi ha a disposizione risorse piuttosto limitate, ma ha comunque intenzione di effettuare un piccolo investimento (che male allo Stato, dopo tutto, non può fare di certo…). 

I primi risultati sono andati oltre le più rosee aspettative. Per quanto riguarda la prima emissione, come riportato nell’ultimo report del Ministero delle Finanze, l’importo complessivo concesso ai soli risparmiatori retail nei primi 5 giorni (le sottoscrizioni hanno preso il via il 5 giugno scorso) è corrisposto a 18.191,090 milioni di euro a fronte di 654.675 contratti conclusi, con un taglio medio di 27.786 euro. Non era mai successo prima che venisse registrato un tale numero di contratti, con un valore totale record.

BTP Valore: come funzionano

Il titolo di Stato in questione ha una durata di 4 anni, vanta un rendimento fisso crescente nel tempo e prevede l’erogazione di interessi ogni 6 mesi. Nel caso in cui il risparmiatore che l’ha acquistato non vendesse il relativo titolo fino alla sua naturale scadenza avrà inoltre un premio extra dello 0,5%. Il suo tasso di interesse è destinato a cambiare: nei primi due anni corrisponde infatti al 3,25%, mentre sale al 4% nei restanti due.

Il rendimento annuo lordo del BTP Valore, se si tiene in considerazione la possibilità che l’acquirente tenga il titolo fino alla scadenza, corrisponde al 3,71%, una percentuale mediamente più alta rispetto a quella che assicurano i BTP attualmente presenti sul mercato con la stessa scadenza. Nulla vieta di vendere il titolo prima del suo naturale termine, ma nel caso del BTP Valore si rischierà per l’appunto di perdere l’extra che sarebbe altrimenti garantito. 

Scegliere dei BTP Valore comporta anche molti altri vantaggi. Si tratta infatti di Titoli che vantano una tassazione agevolata al 12,5% (come per tutti i Titoli di Stato), non richiedono nessuna commissione per chi acquista nei giorni di collocamento e il relativo investimento non è vincolato nel tempo. Da conoscere, ad ogni modo, è il taglio minimo acquistabile, che non può essere inferiore ai 1000 euro.

BTP Valore: come si sottoscrivono

La sottoscrizione è davvero molto semplice e avviene tramite la piattaforma MOT attraverso due sole banche, ovvero Intesa Sanpaolo S.p.A. e Unicredit S.p.A.; il Titolo, in ogni caso, è disponibile su tutta la rete bancaria e postale. Eventualmente il collocamento può essere effettuato comodamente da casa tramite home-banking, a condizione che il servizio sia abilitato per il trading online. Per qualunque ulteriore informazione il cittadino può riferirsi all’indirizzo e-mal dedicato btpvalore@mef.gov.it.

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